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domenica 24 gennaio 2010

Pensieri acchiappati al volo

Il mio pensatoio, oltre al classico water, caro a tanti di noi, è l’abitacolo della macchina.
Lo scorrere della strada sotto di me mi consente con calma di rivedere scene, riconsiderare opinioni, rimuginare incomprensioni, meditare, in breve me la canto e me la suono e a volte mi stupisco delle conclusioni che traggo.
Così oggi, il viaggio era più lungo del solito e potevo stare con i miei pensieri ben più a lungo della quotidiana seduta, come un fulmine è arrivata l’intuizione che mi ha spinto a scrivere queste poche righe.
Viaggiavo tra Sarzana e Pisa e mentalmente tornavo su un argomento a me caro e cioè che non sono i fatti in sé che turbano gli uomini, ma i giudizi che gli uomini formulano sui fatti.
Pensavo che il considerarsi felici o meno, preoccupati o meno, dipende solo dalla scelta che si fa della propria condizione emotiva; non solo le opinioni sui fatti influenzano gli uomini ma soprattutto le scelte!

Poniamo che, costretto a gonfiare un palloncino, quella che era una bella serata tra amici si trasformi in un inferno ed io giustamente mi incazzo come una iena … però poniamo che quel grappino mi abbia anche dato la giusta euforia, la giusta dose di humor per cui riesco a vedere i fatti in maniera distaccata, che abbia la capacità ( santa Nonino! ) di osservare dal di fuori quella che è stata un’infamia, un’ingiustizia senza fine …. ecco che potrei cominciare a ridere della situazione e a considerare in positivo un periodo di riposo forzato …
E' accaduto che non mi sono fatto alcuna opinione sul fatto ed in più ho scelto di trasformarlo in positivo!

Poniamo adesso il caso di una persona felice che si chiede perché proprio a lei tanta felicità mentre nel mondo c’è tanta sofferenza … possiamo definire questa una persona felice?
Una mamma che si preoccupa costantemente della salute o sul futuro dei figli mentre a loro non manca niente … è una persona felice questa?

Concludendo? Se uno è infelice ma non se ne cruccia e accetta l’infelicità come uno stato emozionale dei tanti possibili, in assoluto non potrà definirsi infelice perché la definizione di come sta non gli interessa: semplicemente sta, non bene, non male … e qui torniamo alla Chiesa del Sostantivo a cui rimando la lettura .