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venerdì 12 dicembre 2008

Il genio di Rogheta

Sono convinto che il “genius loci”, non muoia mai e che non sia corruttibile da fattori esterni; fanno eccezione i casi in cui l’homus disgratiatus stravolga l’ambiente in cui l’entità risiede.

Parlo del “genio” perché a Rogheta è rimasto integro e percepibile.

E cosa farebbe questo “genio”?
Se non si ha una personalità sensitiva, o semplicemente sensibile, il genius ti fa star bene, ti fa bastare a te stesso, non ti fa desiderare di essere altrove, ti dona felicità inaspettata, ti nutre silenziosamente, ti spegne i pensieri.
E se sei sensitivo il “genio” ti parla e ti si rivela, ti accarezza e sussurra antichi insegnamenti e ti tocca il cuore rendendo percepibile la presenza di Dio, ti cura il corpo e lo spirito.

Solo un poeta come Ungaretti è riuscito a tradurre in parole l’inesprimibile sentimento che Rogheta mi ha dato:

“ I giorni e le notti suonano in questi
miei nervi d’arpa.
Vivo di questa gioia malata di universo
e soffro per non saperla accendere
nelle mie parole”

Se cercate un posto dove star bene venite a trovarmi, venite a trovarvi a Rogheta.

Non mi sto facendo pubblicità, non mi interessa più il guadagno economico, mi ricompensano abbondantemente le facce felici delle persone che passano di qui.
Tempo fa un tale, dopo aver visitato Rogheta, si fermò di fronte a me e disse “bella”! Poi, dopo un attimo di pausa, aggiunse “bella, bella”! Ecco, Rogheta è commovente, è senza parole!.

Lasciate tutto, regalatevi una settimana di vuoto.
Si, regalatevi una settimana per scoprire come il vuoto sia pieno quando l’anima riposa nel silenzio di queste mura.

A Rogheta non c’è ancora una piscina ma … non serve, credetemi.

Rogheta è per ritrovare lo spirito, vorrei ospitare gente che venga con lo strumento della propria creatività, portatevi l’uncinetto, il pennello, la chitarra, le scarpette da ballo, la penna, la creta e lasciate che il genio parli alla vostra anima.

12/12/2008

domenica 30 novembre 2008

Reale la mente o reali i fatti?

Nuoto per forza e non perché mi piaccia.
Se il mio corpo fisico potesse stare meglio senza fitness sarei più contento.
Però ho imparato a fare di necessità virtù così inganno la noia delle vasche pensando.
Penso a tutto e di tutto, dal problema contingente con l’ufficio all’ultima partita di scacchi giocata on-line con un avversario australiano.
Così ieri, mentre nuotavo, argomentavo fra me e me sulla prima lezione del corso di "fancazzismo" che sta prendendo forma.
... Numble numble ... non fare niente ... numble ... e improvvisamente si affaccia alla mente un aneddoto della famosa autobiografia di Paramahansa Yogananda, ... Il buon Yogananda si illuminò mentre stava spazzando un terrazzo e, tutto emozionato, si rivolse al suo maestro interrogandolo sul come sarebbe cambiata la sua vita: “ Maestro e adesso che faccio?” e il Maestro: “ Cosa stavi facendo?” “ stavo spazzando il terrazzo”, “ bene continua a fare quello che stavi facendo!” ... Geniale, impareggiabile Lahiri Mahasaya … le cose accadono e non c'è niente da fare! Non c'è niente da aggiungere a quello che ci accade, nessuna opinione, nessun giudizio.
Pensiamo ad un qualsiasi evento buono o cattivo che ci è successo nella vita e a come abbiamo reagito al dispetto, all’incidente, all’abbandono… e se la stessa cosa fosse capitata a qualcun altro che gli dava un significato diverso? Pensiamo a coloro che trasformano difficoltà in opportunità, a chi incarcerato o privato delle gambe trova la forza per esprimersi artisticamente o a riprendere a gareggiare...
" Non sono i fatti in sé che turbano gli uomini, ma i giudizi che gli uomini formulano sui fatti." ( Manuale di Epitteto )

La prima lezione è pronta, buon far niente!

mercoledì 5 novembre 2008

Di salmastro e di terra ( C. Pavese )

Di salmastro e di terra
è il tuo sguardo. Un giorno
hai stillato di mare.
Ci sono state piante
al tuo fianco, calde,
sanno ancora di te.
L'agave e l'oleandro.
Tutto chiudi negli occhi.
Di salmastro e di terra
hai le vene, il fiato.

Bava di vento caldo,
ombre di solleone -
tutto chiudi in te.
Sei la voce roca
della campagna, il grido
della quaglia nascosta,
il tepore del sasso.
La campagna è fatica,
la campagna è dolore.
Con la notte il gesto
del contadino tace.
Sei la grande fatica
e la notte che sazia.

Come la roccia e l'erba,
come terra, sei chiusa;
ti sbatti come il mare.
La parola non c'è
che ti può possedere
o fermare. Cogli
come la terra gli urti,
e ne fai vita, fiato
che carezza, silenzio.
Sei riarsa come il mare,
come un frutto di scoglio,
e non dici parole
e nessuno ti parla.

L'infinito ( G. Leopardi )

Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare»

(Giacomo Leopardi)

domenica 2 novembre 2008

E se fossimo tutti innocenti?
pagine bianche da scrivere,
sogni da sognare, pire da attizzare?

Tutti innocenti!
Creta da modellare, promesse da mantenere
e cirri da grondare?

E se fossimo parcelle di tempo a venire
Sospiri sospesi o calici da vuotare?

E se fermassimo ora, adesso e per sempre il tempo su questo respiro, su queste paro…

( anonimo del '49 )

martedì 7 ottobre 2008

Gigi ed Emy scrivono

Vacanze!!…. La solita isola??

Anche per quest’anno le vacanze sono già chiuse in un cassetto, con le loro fotografie, non si ha nemmeno il tempo di ricordarle….
Devo subito partire in vigna per chiudere il cerchio di lavoro che dura un anno e che termina con la vendemmia. Anche se questa annata, per noi, non è stata una buona vendemmia
Le tre settimane di raccolta passano in allegria, con una splendida compagnia.
Terminati gli ultimi lavori, la vigna e le colline che ci circondano incominciano ad assumere tutti i colori dell’autunno, sempre più esaltati dai riflessi del Sole che in questa stagione genera raggi usciti da un Mare di oro colato.
Ed è in questo magico momento che il mio pensiero ritorna alle vacanze.
Ho da sempre amato il Mare con le sue Isole dove spesso ho soggiornato.
Ma dell’Isola che sto per raccontare non esiste traccia in nessuna carta nautica, di nessun mare…. mare… mare cosi diverso da una foresta che sembra impossibile trovarvi delle similitudini. Ma in una prima mattina di vacanza, nella nostra stanza nell’antico eremo di Rogheta, svegliato dallo sbattere delle imposte agitate dal vento, mi alzai, ed affacciandomi alla finestra ebbi una forte emozione. Tutto intorno all’eremo, vidi la foresta ondeggiare come un mare in burrasca. Tornando sotto le lenzuola continuavo a percepire l’ondeggiare della Foresta alimentata dal forte vento, ed io mi sentivo protetto da Rogheta come se fossi in un faro in mezzo al Mare. Diverse sono state le emozioni e le sensazioni passate in quelle giornate, trascorse in compagnia di persone mai conosciute prima, ma delle quali abbiamo un bellissimo ricordo e speriamo di rivederle al più presto. Grazie Francesco e Grazie Maria per questa opportunità che ci avete fatto cogliere . Ed ancora Grazie a voi per aver riportato alla luce Rogheta un posto Magico pieno di forza fascino ed armonia. E per averci fatto scoprire questa nuova Isola misteriosa in mezzo ad una grande foresta

Gigi & Emy

venerdì 3 ottobre 2008

Valeria scrive

Vacanza Agosto 2008
Considerazioni:
Quando rientri dalle vacanze e non sei abbronzato,le persone che incontri ti chiedono:
“Ma sei stata in vacanza?”
“Sì ci sono stata”
“ E dove?”
“ In Toscana,in un eremo.”
“ In un eremo?! E cosa si fa in un eremo!!??”
“NIENTE”
“Finalmente e assolutamente si vive “staccando la spina”
“Ma non ti sei annoiata?”
“NO”
“Ma cosa si fa tutto il giorno!?”
“Si fa colazione guardando Volterra,si guarda in lontananza il mare,si fa una passeggiata nel bosco sottostante,si legge,si ascolta il SILENZIO,si osservano i fiori,si bagna il prato,si guardano i bagliori dei fuochi d’artificio lontani,si contempla il cielo stellato.”
E’ stata una vacanza meravigliosa,addirittura magica nella sua semplicità.
E’ proprio magico il luogo,l’aria che respiri,l’energia che ti circonda.
Entri in sintonia con le persone che condividono con te questo frammento di paradiso.Tutto riconduce all’armonia con il Tutto.

Massimo scrive:

Ciao Francesco, a me piacescrivere e te ne accorgerai dal pezzo, ma non potevo fare 2 righe e via....cmq libero di tagliare. Ciao un abbraccio! Max
Era tanto che desideravo andare a Rogheta per vari motivi: rivedere un vecchio amico al quale mi lega da tanti anni l'interesse comune della floriterapia, il mio amore per la natura, la Toscana, rivedere la zona dove i miei genitori hanno abitato per qualche anno.
Finalmente il 10 agosto è arrivata la fatidica data dell'inaugurazione e sono partito in moto per Rogheta. Ero un po' preoccupato perchè non ho gomme da sterrato, ma la strada è risultata subito agevole e ho trovato anche altri motociclisti nell' ampio parcheggio .
La prima sera è stata bella, molta gente, percorsi diversi e interessi comuni, tanta musica e buone cose da mangiare, ma poteva essere una serata come tante: gente, musica, movimento, risa, illuminate dalle lampade del posto.
La vera Rogheta si è svelata il mattino dopo quando abbiamo cominciato a fare la conoscenza del luogo alla luce del sole, facendo colazione e incontrando gli ospiti rimasti.
Non capita spesso di fare colazione all'aperto mirando la foresta, il cielo e il mare all'orizzonte senza vedere altro che non sia natura.
Il luogo è stato pensato e costruito con l' idea di creare spazi appositi per migliorare l'essere uomo “tra terra e cielo”: un ottagono in pietra “casualmente” costruito con il mare all'orizzonte, uno spazio che simbolicamente richiama gli elementi della terra, nicchie a “utero” riscoperte e valorizzate dal lavoro di ristrutturazione, che si possono scorgere nel pavimento.
Ma la vera forza di Rogheta è il luogo in sé: l'energia, per chi crede a questo, che ne sprigiona equivale a una perenne connessione con la madre terra e la foresta del Parco della Val di Cecina che la circonda crea un cuscinetto tra il mondo reale e questo posto. Più semplicemente da subito si sta bene e ci si sente in pace. Il giorno con tutta la sua forza data dal sole e dal luogo, la notte con una visione del cielo che ricordo raramente così ricca e nitida data dall'assenza di inquinamento elettrico nei dintorni.
Dopo la prima volta che si giunge a Rogheta, circa 15 min di sterrata, il tragitto non è più un ostacolo e anzi la meta diventa un luogo semplice da raggiungere e una volta arrivati il tempo sembra quasi fermarsi. Si ha la sensazione dopo qualche giorno che il vero mondo sia lì e si fa fatica a tornare “alla civiltà” fatta di continui stimoli e distrazioni per i nostri sensi.
So che il mondo reale è fatto d'altre cose, ma quando ci si allontana da Rogheta, per fare una gita nei paraggi stupendi (a pochi km c'è Volterra, più in là Certaldo e San Gimignano), si incomincia ad avere la sensazione di allontanarsi dalla vera dimensione umana quasi come se il rapporto tra la quotidianità e l'eccezione si fossero invertiti.
Le camere accoglienti e l'arredamento ben curato, oltre all'ampio salone, diventano quasi dettagli che girano intorno alla vera anima del luogo fatto dalla struttura e dalla posizione nella quale si trova.
Ho visitato e soggiornato in tanti posti in natura, ma gli elementi che compongono Rogheta fanno sì che questa sia unica nel suo genere e sicuramente può soddisfare le esigenze sia dell'appassionato camminatore, come quelle del botanico o dell'esperto in essenze floreali per la ricchezza di fiori ed arbusti presenti nei vari sentieri che si possono esplorare senza l'uso di auto o altro.
Ho passato una settimana in allegra compagnia, condividendo lavori e cucina, e gustando anche la solitudine ed il raccoglimento negli spazi all'aperto e all'interno di Rogheta. Alla fine ,quando sono ripartito per le mie valli piacentine, è stato come tornare da un lungo viaggio all'estero con un po' di rimpianto per il luogo e le persone, ma con la certezza che ormai è là e ci potrò tornare quando voglio, per ritrovare un po' più me stesso e l'essenza della vita.

la festa è finita!

Scrivere oggi della festa del 10agosto è imbarazzante! Sono pigro? Non lo so, ricordo solo che mia madre da piccolo mi chiamava "muoviti, muoviti"!
Scrivo adesso perchè Patrizia, che somiglia a mia madre quando era giovane, me lo ha sollecitato almeno 10 volte. Patrizia è colei che si occupa dell'aggiornamento del sito, che ha creato il logo e quella che mi sopporta!
La festa? Passata!
E poi non dovrei essere io a fare un resoconto della festa, sono di parte!
Ho messo su Flikr qualche foto della festa, foto di facce felici e di camicie sudate spero che i miei amici non mi facciano causa per violazione della privacy.
Comunque sono consapevole che esiste solo la verità soggettiva quindi vi racconterò la mia. Eravamo almeno 50, cibo buono, biologico e non, cucinato da Moralda, pizze cotte nel forno a legna da Riccardo, musica appassionata e balli convulsi, una serata unica benedetta da un clima stupendo e dalle stelle che sono cadute copiose.
I complimenti si sono sprecati soprattutto per la padrona di casa e per gli addobbi magistrali di Mara. ... e per il posto! ... Ragazzi dovete venire a Rogheta per capire quanto amore e pace trasudi da questo luogo.
Un illustre ospite ha detto: " Francesco me ne parlavi da tanto tempo ma bisogna venirci per capire". Per me e per pochi altri la festa è continuata nei giorni successivi finchè non sono rimasto solo con la mia Maria e ... dopo 35 anni di onorato servizio, matrimonio, non ho mai provato ad essere davvero felice con mia moglie come a Rogheta! Detto tutto, contenta Patrizia?

domenica 27 luglio 2008

ROGHETA SOTTO LE STELLE


MUSICA & MAGIA
DOMENICA 10 agosto 2008

La vecchia signora si è rifatta il trucco e vi aspetta per fare festa.


Per la mia “signora” ho immaginato una serata speciale, un po’ magica, non la classica inaugurazione con la fanfara, le autorità che tagliano i nastri e gli invitati che si ingozzano!
Voi che verrete a trovarLa, nella notte delle stelle cadenti, dovrete farlo con la coscienza di prendere parte ad un evento straordinario: sarete i primi, che ufficialmente, dopo 55 mesi di restauro e 55 anni di abbandono, rimetterete piede in questo magnifico sito e voi simbolicamente vi riporterete la vita. Come? Durante il restauro ho rinvenuto due profonde buche che a me hanno evocato il ventre della terra, l’utero femminile; mi piacerebbe che questa “pancia” venisse fecondata con un “seme simbolico”: una manciata di terra, una poesia, dei fiori secchi, una pietra, un biglietto d’auguri, un disegno, …. una piccola cosa che porterete con voi e che durante la serata caleremo nelle buche … Propiziatoria sarebbe anche un’offerta di cibo da condividere tra i commensali … affidatevi al vostro sentire.
La MUSICA la faranno i “Moon Dance Tribute “ & la MAGIA la faremo noi incontrandoci col cuore.
La festa inizierà alle 19:30 ma chi volesse può anticiparsi.
Sul tardi, tempo permettendo, spegneremo le luci e godremo dello spettacolo delle stelle cadenti che a Rogheta appaiono più splendenti per l’assenza di inquinamento luminoso.

Gradirei un cenno di adesione, telefonatemi o mandate un sms al 333 65 98 810; potete anche scrivermi una mail a: info@rogheta.com. Tutti i dettagli sul sito http://www.rogheta.com/ e al suo blog.
Ho riservato un’area agli amici fumatori sono certo che collaboreranno.

Un abbraccio, Francesco

..................................................... la buca della stanza etrusca


........................................................ e quella della sala da pranzo


domenica 22 giugno 2008

Rimandata la presentazione di Rogheta del 29 giugno

E non me la prenderò certo con il mobiliere che non ha rispettato i termini di consegna o con Walter che non ha finito la pedana in legno ... "o pesce puzza da capa" dicono a Napoli ... e la testa in questione è la mia! Mia moglie dice che pretendo troppo da me, d'altrone con una mamma napoletana che mi soggiogava in continuazione con " tu de l'è fa coi meglie e te " per stimolarmi ad essere migliore e a non accontentarmi mai cosa potevo pretendere? Ma stavolta ho mollato! Non ce la faccio per il 29 giugno. Sarò a Rogheta il prossimo fine settimana per chiarirmi le idee e poi deciderò con calma il giorno del debutto in società della mia Rogheta!! A presto

venerdì 9 maggio 2008

vedo ciò che proietto o ciò che percepisco?

Uno dei miei dilemmi è quello di capire se quello che considero mondo reale sia più il frutto di una mia proiezione o di una percezione, cioè la realtà la proietto io, come al cinema, o la ricevo?
Oggi camminando nel bosco con due amici credo di aver risolto il quesito.
“ah che meraviglia questo bosco e guarda guarda queste farfalle multicolori … ” ho esordito io rivolto a Boto e Ento.
E subito Boto mi ha corretto: "parli di questi ornelli e di questi lecci? sono sofferenti, avranno ormai quindici anni e bisogna intervenire a distruggere il parassita bleah ... e anche queste farfalle" ... ma che farfalle interviene Ento "sono delle pregestiche appena nate e di una colorazione non ancora definita, se tornate fra tre giorni le vedrete di colore marrone" ... .

lunedì 21 aprile 2008

Preparo materiale per il mio seminario di “fancazzismo”

Nella mia casa si parla tanto di Dio.
Si leggono, commentano e citano le sacre scritture.
Qualcuno si prodiga addirittura a divulgare la buona novella e qualcun altro è curioso e prova ad avvicinarsi al Verbo.
Si crede che Dio voglia qualcosa da noi, nella mia famiglia, che Dio ci ascolti.
Qualcuno ha avuto anche esperienze mistiche e le ha attribuite al nostro Dio, a Jahvè, tanto per capirci, e così l'esperienza rafforza la fede che Quello sia il vero Dio.
Però, l’altro ieri nella sinagoga di Nuova York al papa, una donna ebrea, ha baciato la mano!
Una che crede in un Dio diverso dal tuo si inchina e riconosce il tuo?! Straordinario davvero e allora mi sono detto, da buon "fancazzista", che se voglio arricchire la mia vita con la presenza di Dio non c'è altro da fare che preparare il terreno per accogliere il seme che prima o poi Dio pianterà. E come si prepara il terreno? Cercando di essere amorevoli con se stessi, tenendo un atteggiamento di non giudizio nei propri confronti e nei confronti degli altri; restare aperti, perdonarsi, accettarsi e sorridere un po’ di più.
Già … sorridere … , proprio ieri la signora Moratti, sindaco di Milano, intervistata su Rai3, diceva che i comunisti hanno perso le elezioni anche perché non sanno sorridere ….
Certo è che se hai occhi per vedere e orecchie per ascoltare Dio ti parla anche attraverso la tv! E allora, futuri "fancazzisti", sorridete un po’ di più o guardate in pace la televisione!!!

venerdì 18 aprile 2008

Il 29 GIUGNO 2008 " VI PRESENTO A ROGHETA" vestivevi di gioia

“ TREMATE, TREMATE LE STREGHE SON TORNATE! "

Ero certo che il toponimo “Rogheta” derivasse da rogo, cosa altro pensare di una costruzione medievale in posizione dominante sulla Val di Cecina? Mi allettava l’idea di annunciare la prossima inaugurazione del mio casale con questo banner!
Di fatto Rogheta anticamente si chiamava Roveta, ed i frati agostiniani, di cui abbiamo le prime notizie storiche, quando si insediarono, costruendo su mura etrusche una piccola chiesa in pietra, trovarono sicuramente montagne di rovi!
Comunque sia tremate ugualmente, voi che verrete a trovarci, tremate perché un luogo così mette paura: boschi a perdita d’occhio, tramonti ogni giorno diversi sul mare, e un silenzio così assordante che i vostri nervi saranno messi a dura prova!
L’insediamento più vicino è a sei chilometri. Sei chilometri di agevole strada sterrata che percorsa a trenta all’ora, con i finestrini aperti già vi sintonizzeranno con Rogheta e con voi stessi.
Tremate, Rogheta è la mia amante, ma non sono possessivo, e l’ho fatta così bella che quando verrete a trovarla rischierete anche voi di non lasciarla più.
Rogheta è stata restaurata per diventare un punto di incontro per attività evolutive, per accogliere gruppi o persone che, facilitati dall’ambiente, svolgeranno le pratiche che riterranno più consone al loro sviluppo, al loro benessere, alla loro felicità.
E a Rogheta ci sarà un maestro di pratica d’eccezione, un Maestro che parlerà ai sufi, ai preti, ai rabbini; agli gnostici, ai miscredenti, ai pugliesi ed agli albanesi ( solo per la rima ) , a Rogheta risiede un maestro universale, quindi se volete organizzare un gruppo di yoga, di massaggio, di feldenkrais, portatevi pure il Vostro istruttore, noi ci mettiamo il nostro:
il SILENZIO.

giovedì 17 aprile 2008

Diploma di "fancazzismo"

Mi piacerebbe, quando Rogheta sarà avviata, condividere ciò che credo di aver imparato in tanti anni di frequentazione delle più disparate metodiche o approcci all'essere umano. E cosa ho imparato di così prezioso da considerarlo meritevole di condivisione? Ci ho pensato e mi è venuto in mente che mi piacerebbe "insegnare" alla gente a non fare più niente a fermarsi ad ascoltarsi ! Anni fa la signora Maria Coleman, psicoterapista, in un lavoro di gruppo, mi fece sdraiare per terra e mi ordinò di non fare niente per cinque minuti. ... il primo pensiero fù: ... e io sono venuto fin qui, a Miasto, a pagare una che non mi insegna niente! a pagare una che mi chiede di stare fermo a non fare niente ... e questo fu solo il primo di una valanga di pensieri, di tremolii, di tic nervosi che nei successivi 5 minuti presero tutto il mio corpo! Accadeva nel 1988 e ancora oggi mi ricordo dell'episodio. Non fare niente per un occidentale equivale a morire, come posso chiedervi di seguirmi in un percorso che alla fine non vi darà un attestato? Cosa appenderete alla vostra parete, un diploma di fancazzismo? Come posso condividere con un milanese l'idea che non serve affannarsi perchè " la vita non ha significato, perchè il significato è una formula, il significato è qualcosa che alla mente appare razionale ... ma ... il significato si trova solo quando si va oltre il significato, ogni volta che si razionalizza la realtà ci si imbatte in qualcosa che distrugge la razionalità che ci si era creati. La vita ha senso solo se la si percepisce come un mistero che non ha senso per la mente concettualizzata" A. De Mello.
alla prossima, grazie Francesco

domenica 3 febbraio 2008

Adesso che ho quasi finito i complimenti si sprecano.
A cominciare da coloro che mi hanno avversato, sia in casa che fuori!
Bravo, posto magnifico, che forza, che coraggio, che esempio di costanza e dedizione ….
Niente di tutto ciò credete a me, la vita mi ci ha portato come l’acqua del fiume trasporta un fuscello.
Accade solo quello che deve accadere e facciamo solo quello che siamo in grado di fare istante per istante, nessun merito solo gratitudine per l’esistenza.


Non so da dove cominciare.
Ma come diceva qualcuno se vuoi intraprendere un lungo cammino la prima cosa che devi fare è il primo passo.
E il primo passo avvenne nella primavera del 1998 quando Carolina, all’altro capo del telefono, mi annunciò di aver trovato quello che cercavamo.
Pochi minuti prima della telefonata osservavo la cartina della toscana e riflettevo sul fatto che non conoscessi affatto la zona della riserva di Bibbona.
Avevo viaggiato e soggiornato a lungo in toscana, dal Chianti al Mugello, dal Casentino alla Maremma sia per piacere che per ricerca interiore ma mai mi avventurai nella Valle del Cecina. Quella sera della primavera del ’98 mentre mi interrogavo sulla riserva naturale di Bibbona squillò il telefono: “Francesco abbiamo trovato il posto, si chiama Rogheta”, ancora adesso quando racconto di quel momento il corpo mi si copre di brividi.
Appena sentii nominare “Rogheta” la kundalini si risvegliò, il serpente appisolato alla base della colonna vertebrale, cominciò a muoversi, accompagnato da un forte calore, dall’osso sacro al chakra del cuore.
La lunga pratica acquisita con anni di yoga non mi spaventò più di tanto ma sicuramente mi sorprese: “ Carolina ma che stai dicendo? Che posto è mai questo? Cosa mi sta succedendo? Bisogna che venga a vedere “

Così cominciò.
E quando vi andai, qualche settimana, dopo la magia continuò perché due falchi roteanti sopra alla macchina mi scortarono negli ultimi chilometri del mio viaggio fino a Rogheta.
Fu amore a prima vista, lo stesso amore che muove l’acqua dei fiumi e porta i fuscelli là dove devono andare!
Subito capii che Rogheta mi aveva chiamato e che ero stato predestinato a questo luogo.
Era la primavera del ’98, Carolina si ritirò quasi subito e anche la Comunità Montana ritirò Rogheta dal novero dei casali che la regione toscana aveva messo in vendita.
“Rogheta è un bene storico va venduta con apposito bando che ne valorizzi l’utilizzo” sentenziarono in Comunità.
Così aspettai che venisse pubblicata nell’ottobre del 2000 la legge regionale che regolamentava la vendita di beni di interesse storico.
Preparammo, con l’architetto Bartolini la nostra proposta di utilizzo e partecipammo alla gara che il 30/11/2001 mi vide vincitore.
Che vincessi ne ero certo perché la vita mi aveva mandato un preciso segnale il primo maggio dello stesso anno.
All’epoca cercavamo inutilmente la fonte dell’acqua e quel giorno di scampagnate tornammo in perlustrazione a Rogheta e scorgemmo due vecchietti che osservavano da vicino il rudere; fui subito certo, dal modo in cui guardavano Rogheta e dalle occhiate che si scambiavano, che conoscessero bene il posto.
Ci avvicinammo: “Buongiorno, conoscete Rogheta?” “Eccome no! “ Leonetto pieno di entusiasmo mi rispose “qui conobbi la mia sposa e qui vissi per qualche anno dopo il matrimonio mentre Rita ci è nata e cresciuta “… “e dove prendevate l’acqua? “” vieni che ti mostro” .
Il testimone era passato, inequivocabilmente Rogheta sarebbe stata mia, o meglio io sarei stato suo!!!!

Alla prossima puntata

sabato 19 gennaio 2008

La vera conoscenza ( secondo Bach )

Questo testo di Edward Bach mi ha influenzato e insegnato molte cose.

Tutta la vera conoscenza viene soltanto dalla nostra interiorità, in una comunicazione silenziosa con la nostra anima. Le dottrine e la civiltà ci hanno derubato del Silenzio, ci hanno sottratto la Conoscenza che tutti abbiamo dentro di noi.
Siamo stati portati a credere che dobbiamo ricevere l’insegnamento da altri e quindi i nostri io spirituali sono stati sommersi.
La ghianda che è stata portata mille miglia lontana dal suo albero-madre sa, senza istruzioni, come diventare una quercia perfetta.
I pesci del mare e dei fiumi depongono le uova e nuotano lontano. Lo stesso vale per i ranocchi. Il serpente depone le uova nella sabbia e se ne va per la sua strada; eppure nella ghianda e nelle uova esiste tutta la conoscenza necessaria al frutto per diventare tanto perfetto quanto i suoi genitori. Le giovani rondinelle sanno trovare la strada per passare l’inverno mille miglia lontano, mentre i loro genitori sono ancora occupati con la seconda nidiata.
E’ necessario ritornare alla Conoscenza che si trova dentro di noi e che contiene tutta la verità. Per ricordare tutto questo sapere non c’è bisogno di cercare consiglio, non esiste alcun insegnamento valido se non quello interiore. Cristo insegnò che i gigli dei campi, nonostante non abbiano mai faticato o lavorato, sono vestiti in modo più perfetto di re Salomone in tutta la sua gloria.



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