Visualizzazioni totali

sabato 23 maggio 2009

... e se fosse tutto un bluff?!

Ieri mentre guidavo ho avuto una visione spontanea.
Ero da poco morto e stavo viaggiando speditamente alla volta di San Pietro che, prima di ammettermi in paradiso, mi avrebbe interrogato e giudicato.
Salivo contento quando d’un tratto mi sovvengono le immagini che da bambino mi ero fatto di San Pietro con le chiavi del Paradiso in mano … San Pietro mi avrebbe fatto entrare solo dopo avermi giudicato idoneo … cazzarola … ancora! Ma non è mai finita! Non voglio ancora giudizi valutazioni prese di posizioni, non mi interessano altri esami … meglio l’inferno! Troverò sicuramente da divertirmi di più, ho passato una vita nel timore di Dio, del giudizio, della Geenna, ho passato una vita a stare attento a quello che dicevo, a come mi comportavo a impegnarmi a non scontentare nessuno e adesso ancora un tribunale … però la prassi è questa, anche sulla terra sei considerato innocente fino a prova contraria quindi accettiamo di andare al giudizio, magari sarà in buona San Pietro oggi, magari trovo anche Gesù, il profeta dell’amore che non considererà gravi i miei peccati … sai come si dice sulla terra, la speranza è l’ultima a morire!
Così arrivo davanti a San Pietro che è uguale a quello della pubblicità della Lavazza, e anche il cancello è lo stesso dello spot … chissà come avranno fatto i pubblicitari ad essere così precisi nella descrizione, mah!? Misteri.
“Ciao San Pietro”, mi è venuto così tanto fra tre minuti mi avrebbe mandato all’inferno …
E Peter mi pianta subito gli occhi addosso, pari pari lo sguardo scrutatore di mia madre quando voleva sapere qualcosa di cui non era certa, mi guardava e non parlava ma i suoi occhi dicevano: confessa, sei stato tu a togliermi le 50 lire dal borsellino? Non ne era sicura ma lo sguardo serviva a intimorirmi e a indurre una confessione spontanea che spesso arrivava perché la mamma sapeva, perché Dio sapeva! Ecco, ancora lo stesso sguardo e non potevo distoglierlo anzi sentivo delle voci avvicinarsi, e erano di Dio e del suo amato Figlio che tornavano da una passeggiata così mi guardano in tre e io mi faccio sempre più piccolo, regredisco ai primi scappellotti, alle prime tirate di orecchie, alle prime sgridate … poi avverto in loro un cambiamento, mi pare che si stiano intenerendo di questa piccola creatura e gli sguardi diventano ammiccanti, guardano prima me e poi si guardano loro negli occhi, poi Dio accenna un sorriso che mi spiazza, mi confonde, mi induce altri dubbi, remore e paure.E sembrano divertirsi i tre, guardano questo morto impaurito e poi fra di loro sorridono e poi riguardano me e riprendono a ridere, e adesso sento le loro risate farsi più forti e poi smettono di guardarmi e cominciano a scompisciarsi e a tenersi la pancia, ridono a crepapelle ( bella morte ma lasciamo stare adesso ) e ridono ridono ridono e la risata comincia a diffondersi nell’aria e riempie tutto lo spazio e viaggia nello spazio e abbraccia altri soli, altri mondi, altri pianeti e mi torna alla mente il ricordo di quando in auto sentivo la musica a palla entrarmi nella pancia e nelle ossa così comincio a guardarli e a ridere anche io e rido rido rido da spanciarmi da indolenzirmi la mascella e resto incredulo a quello che sta succedendo finchè un altro dubbio mi si insinua: vuoi vedere che quella del giudizio era tutta una balla inventata dai preti e usata dalle mamme per tenere il controllo sull’umanità? Ma vuoi vedere che ho passato una vita di inferno solo perché faceva comodo a qualcuno? Adesso torno giù e lo dico ai miei figli, almeno salvo loro due ai quali ho raccontato la stessa palla che ho imparata da mia mamma …