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venerdì 12 dicembre 2008

Il genio di Rogheta

Sono convinto che il “genius loci”, non muoia mai e che non sia corruttibile da fattori esterni; fanno eccezione i casi in cui l’homus disgratiatus stravolga l’ambiente in cui l’entità risiede.

Parlo del “genio” perché a Rogheta è rimasto integro e percepibile.

E cosa farebbe questo “genio”?
Se non si ha una personalità sensitiva, o semplicemente sensibile, il genius ti fa star bene, ti fa bastare a te stesso, non ti fa desiderare di essere altrove, ti dona felicità inaspettata, ti nutre silenziosamente, ti spegne i pensieri.
E se sei sensitivo il “genio” ti parla e ti si rivela, ti accarezza e sussurra antichi insegnamenti e ti tocca il cuore rendendo percepibile la presenza di Dio, ti cura il corpo e lo spirito.

Solo un poeta come Ungaretti è riuscito a tradurre in parole l’inesprimibile sentimento che Rogheta mi ha dato:

“ I giorni e le notti suonano in questi
miei nervi d’arpa.
Vivo di questa gioia malata di universo
e soffro per non saperla accendere
nelle mie parole”

Se cercate un posto dove star bene venite a trovarmi, venite a trovarvi a Rogheta.

Non mi sto facendo pubblicità, non mi interessa più il guadagno economico, mi ricompensano abbondantemente le facce felici delle persone che passano di qui.
Tempo fa un tale, dopo aver visitato Rogheta, si fermò di fronte a me e disse “bella”! Poi, dopo un attimo di pausa, aggiunse “bella, bella”! Ecco, Rogheta è commovente, è senza parole!.

Lasciate tutto, regalatevi una settimana di vuoto.
Si, regalatevi una settimana per scoprire come il vuoto sia pieno quando l’anima riposa nel silenzio di queste mura.

A Rogheta non c’è ancora una piscina ma … non serve, credetemi.

Rogheta è per ritrovare lo spirito, vorrei ospitare gente che venga con lo strumento della propria creatività, portatevi l’uncinetto, il pennello, la chitarra, le scarpette da ballo, la penna, la creta e lasciate che il genio parli alla vostra anima.

12/12/2008