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lunedì 21 aprile 2008

Preparo materiale per il mio seminario di “fancazzismo”

Nella mia casa si parla tanto di Dio.
Si leggono, commentano e citano le sacre scritture.
Qualcuno si prodiga addirittura a divulgare la buona novella e qualcun altro è curioso e prova ad avvicinarsi al Verbo.
Si crede che Dio voglia qualcosa da noi, nella mia famiglia, che Dio ci ascolti.
Qualcuno ha avuto anche esperienze mistiche e le ha attribuite al nostro Dio, a Jahvè, tanto per capirci, e così l'esperienza rafforza la fede che Quello sia il vero Dio.
Però, l’altro ieri nella sinagoga di Nuova York al papa, una donna ebrea, ha baciato la mano!
Una che crede in un Dio diverso dal tuo si inchina e riconosce il tuo?! Straordinario davvero e allora mi sono detto, da buon "fancazzista", che se voglio arricchire la mia vita con la presenza di Dio non c'è altro da fare che preparare il terreno per accogliere il seme che prima o poi Dio pianterà. E come si prepara il terreno? Cercando di essere amorevoli con se stessi, tenendo un atteggiamento di non giudizio nei propri confronti e nei confronti degli altri; restare aperti, perdonarsi, accettarsi e sorridere un po’ di più.
Già … sorridere … , proprio ieri la signora Moratti, sindaco di Milano, intervistata su Rai3, diceva che i comunisti hanno perso le elezioni anche perché non sanno sorridere ….
Certo è che se hai occhi per vedere e orecchie per ascoltare Dio ti parla anche attraverso la tv! E allora, futuri "fancazzisti", sorridete un po’ di più o guardate in pace la televisione!!!

venerdì 18 aprile 2008

Il 29 GIUGNO 2008 " VI PRESENTO A ROGHETA" vestivevi di gioia

“ TREMATE, TREMATE LE STREGHE SON TORNATE! "

Ero certo che il toponimo “Rogheta” derivasse da rogo, cosa altro pensare di una costruzione medievale in posizione dominante sulla Val di Cecina? Mi allettava l’idea di annunciare la prossima inaugurazione del mio casale con questo banner!
Di fatto Rogheta anticamente si chiamava Roveta, ed i frati agostiniani, di cui abbiamo le prime notizie storiche, quando si insediarono, costruendo su mura etrusche una piccola chiesa in pietra, trovarono sicuramente montagne di rovi!
Comunque sia tremate ugualmente, voi che verrete a trovarci, tremate perché un luogo così mette paura: boschi a perdita d’occhio, tramonti ogni giorno diversi sul mare, e un silenzio così assordante che i vostri nervi saranno messi a dura prova!
L’insediamento più vicino è a sei chilometri. Sei chilometri di agevole strada sterrata che percorsa a trenta all’ora, con i finestrini aperti già vi sintonizzeranno con Rogheta e con voi stessi.
Tremate, Rogheta è la mia amante, ma non sono possessivo, e l’ho fatta così bella che quando verrete a trovarla rischierete anche voi di non lasciarla più.
Rogheta è stata restaurata per diventare un punto di incontro per attività evolutive, per accogliere gruppi o persone che, facilitati dall’ambiente, svolgeranno le pratiche che riterranno più consone al loro sviluppo, al loro benessere, alla loro felicità.
E a Rogheta ci sarà un maestro di pratica d’eccezione, un Maestro che parlerà ai sufi, ai preti, ai rabbini; agli gnostici, ai miscredenti, ai pugliesi ed agli albanesi ( solo per la rima ) , a Rogheta risiede un maestro universale, quindi se volete organizzare un gruppo di yoga, di massaggio, di feldenkrais, portatevi pure il Vostro istruttore, noi ci mettiamo il nostro:
il SILENZIO.

giovedì 17 aprile 2008

Diploma di "fancazzismo"

Mi piacerebbe, quando Rogheta sarà avviata, condividere ciò che credo di aver imparato in tanti anni di frequentazione delle più disparate metodiche o approcci all'essere umano. E cosa ho imparato di così prezioso da considerarlo meritevole di condivisione? Ci ho pensato e mi è venuto in mente che mi piacerebbe "insegnare" alla gente a non fare più niente a fermarsi ad ascoltarsi ! Anni fa la signora Maria Coleman, psicoterapista, in un lavoro di gruppo, mi fece sdraiare per terra e mi ordinò di non fare niente per cinque minuti. ... il primo pensiero fù: ... e io sono venuto fin qui, a Miasto, a pagare una che non mi insegna niente! a pagare una che mi chiede di stare fermo a non fare niente ... e questo fu solo il primo di una valanga di pensieri, di tremolii, di tic nervosi che nei successivi 5 minuti presero tutto il mio corpo! Accadeva nel 1988 e ancora oggi mi ricordo dell'episodio. Non fare niente per un occidentale equivale a morire, come posso chiedervi di seguirmi in un percorso che alla fine non vi darà un attestato? Cosa appenderete alla vostra parete, un diploma di fancazzismo? Come posso condividere con un milanese l'idea che non serve affannarsi perchè " la vita non ha significato, perchè il significato è una formula, il significato è qualcosa che alla mente appare razionale ... ma ... il significato si trova solo quando si va oltre il significato, ogni volta che si razionalizza la realtà ci si imbatte in qualcosa che distrugge la razionalità che ci si era creati. La vita ha senso solo se la si percepisce come un mistero che non ha senso per la mente concettualizzata" A. De Mello.
alla prossima, grazie Francesco

domenica 3 febbraio 2008

Adesso che ho quasi finito i complimenti si sprecano.
A cominciare da coloro che mi hanno avversato, sia in casa che fuori!
Bravo, posto magnifico, che forza, che coraggio, che esempio di costanza e dedizione ….
Niente di tutto ciò credete a me, la vita mi ci ha portato come l’acqua del fiume trasporta un fuscello.
Accade solo quello che deve accadere e facciamo solo quello che siamo in grado di fare istante per istante, nessun merito solo gratitudine per l’esistenza.


Non so da dove cominciare.
Ma come diceva qualcuno se vuoi intraprendere un lungo cammino la prima cosa che devi fare è il primo passo.
E il primo passo avvenne nella primavera del 1998 quando Carolina, all’altro capo del telefono, mi annunciò di aver trovato quello che cercavamo.
Pochi minuti prima della telefonata osservavo la cartina della toscana e riflettevo sul fatto che non conoscessi affatto la zona della riserva di Bibbona.
Avevo viaggiato e soggiornato a lungo in toscana, dal Chianti al Mugello, dal Casentino alla Maremma sia per piacere che per ricerca interiore ma mai mi avventurai nella Valle del Cecina. Quella sera della primavera del ’98 mentre mi interrogavo sulla riserva naturale di Bibbona squillò il telefono: “Francesco abbiamo trovato il posto, si chiama Rogheta”, ancora adesso quando racconto di quel momento il corpo mi si copre di brividi.
Appena sentii nominare “Rogheta” la kundalini si risvegliò, il serpente appisolato alla base della colonna vertebrale, cominciò a muoversi, accompagnato da un forte calore, dall’osso sacro al chakra del cuore.
La lunga pratica acquisita con anni di yoga non mi spaventò più di tanto ma sicuramente mi sorprese: “ Carolina ma che stai dicendo? Che posto è mai questo? Cosa mi sta succedendo? Bisogna che venga a vedere “

Così cominciò.
E quando vi andai, qualche settimana, dopo la magia continuò perché due falchi roteanti sopra alla macchina mi scortarono negli ultimi chilometri del mio viaggio fino a Rogheta.
Fu amore a prima vista, lo stesso amore che muove l’acqua dei fiumi e porta i fuscelli là dove devono andare!
Subito capii che Rogheta mi aveva chiamato e che ero stato predestinato a questo luogo.
Era la primavera del ’98, Carolina si ritirò quasi subito e anche la Comunità Montana ritirò Rogheta dal novero dei casali che la regione toscana aveva messo in vendita.
“Rogheta è un bene storico va venduta con apposito bando che ne valorizzi l’utilizzo” sentenziarono in Comunità.
Così aspettai che venisse pubblicata nell’ottobre del 2000 la legge regionale che regolamentava la vendita di beni di interesse storico.
Preparammo, con l’architetto Bartolini la nostra proposta di utilizzo e partecipammo alla gara che il 30/11/2001 mi vide vincitore.
Che vincessi ne ero certo perché la vita mi aveva mandato un preciso segnale il primo maggio dello stesso anno.
All’epoca cercavamo inutilmente la fonte dell’acqua e quel giorno di scampagnate tornammo in perlustrazione a Rogheta e scorgemmo due vecchietti che osservavano da vicino il rudere; fui subito certo, dal modo in cui guardavano Rogheta e dalle occhiate che si scambiavano, che conoscessero bene il posto.
Ci avvicinammo: “Buongiorno, conoscete Rogheta?” “Eccome no! “ Leonetto pieno di entusiasmo mi rispose “qui conobbi la mia sposa e qui vissi per qualche anno dopo il matrimonio mentre Rita ci è nata e cresciuta “… “e dove prendevate l’acqua? “” vieni che ti mostro” .
Il testimone era passato, inequivocabilmente Rogheta sarebbe stata mia, o meglio io sarei stato suo!!!!

Alla prossima puntata

sabato 19 gennaio 2008

La vera conoscenza ( secondo Bach )

Questo testo di Edward Bach mi ha influenzato e insegnato molte cose.

Tutta la vera conoscenza viene soltanto dalla nostra interiorità, in una comunicazione silenziosa con la nostra anima. Le dottrine e la civiltà ci hanno derubato del Silenzio, ci hanno sottratto la Conoscenza che tutti abbiamo dentro di noi.
Siamo stati portati a credere che dobbiamo ricevere l’insegnamento da altri e quindi i nostri io spirituali sono stati sommersi.
La ghianda che è stata portata mille miglia lontana dal suo albero-madre sa, senza istruzioni, come diventare una quercia perfetta.
I pesci del mare e dei fiumi depongono le uova e nuotano lontano. Lo stesso vale per i ranocchi. Il serpente depone le uova nella sabbia e se ne va per la sua strada; eppure nella ghianda e nelle uova esiste tutta la conoscenza necessaria al frutto per diventare tanto perfetto quanto i suoi genitori. Le giovani rondinelle sanno trovare la strada per passare l’inverno mille miglia lontano, mentre i loro genitori sono ancora occupati con la seconda nidiata.
E’ necessario ritornare alla Conoscenza che si trova dentro di noi e che contiene tutta la verità. Per ricordare tutto questo sapere non c’è bisogno di cercare consiglio, non esiste alcun insegnamento valido se non quello interiore. Cristo insegnò che i gigli dei campi, nonostante non abbiano mai faticato o lavorato, sono vestiti in modo più perfetto di re Salomone in tutta la sua gloria.



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